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Questo libro nasce con il desiderio di porre una pietra nella storia di un luogo, il ristorante
“Al grande cerchio” da cui poi il libro prende il nome nasce nel 2008 con l’intento
di offrire alla città di Milano un luogo dove sperimentare una nuova forma di cucina.
Una cucina che fosse in linea con principi antichi, che rappresentasse un ritorno alle
nostre origini e un ritorno alla terra. Possibile sì in una città come Milano dove si parla
sempre più spesso di filiera a chilometro zero, di agricoltura biologica e biodinamica
e dove spuntano come funghi negozi che propongono alimenti provenienti da questo tipo di agricoltura.
Ma la sfida volevo anche fosse ancora più grande, ovvero quella di proporre cucina vegetariana.
Il cerchio rappresenta il tempo, principalmente, il susseguirsi delle stagioni, rappresenta
il tavolo attorno a cui ci si siede con la propria famiglia e si ascoltano le storie
e i racconti della vita. Il cerchio rappresenta il tempo e quindi la necessità di tornare
a un tempo che sia più in linea con l’essere umano e con una vita più naturale, ma è
proprio nella ricerca e nel tentativo di trovare un nuovo ritmo, un ritmo che sia più naturale
che ci ha spinte a proporre una cucina che fosse naturale ma che fosse soprattutto stagionale,
perché la Natura è una mamma molto attenta e molto generosa e di stagione in stagione
è capace di offrirci tutto quello che ci serve per vivere bene.
La scelta vegetariana invece nasce dal desiderio di costruire una cucina di pace, una cucina
alimentata da buoni pensieri e soprattutto da buone intenzioni.
Sono Maria Marangelli e sono la titolare di questo ristorante, mi piace chiamarmi la madre
del ristorante. Penso che il cibo sia il primo dono d’amore che riceviamo nella vita e
sia anche il modo per entrare in relazione con il mondo attraverso la madre, quindi è
primo contatto che abbiamo. Per imparare a amarsi si scopre che il cibo
ha una sua funzione importante e nel rapporto con il cibo noi riscopriamo il rapporto con
la natura e è come se questo ristorante ha questo compito di dare del buono e sano cibo,
ma nello stesso tempo anche guidare le persone nella riscoperta di quello che siamo nel rapporto
con la natura. Fare pace con la terra diceva Vandana Shiva
e noi siamo un po’ in questo solco.